Riassuntino di Misure — Appunti TiTilda

Indice

Riassuntino di Misure

Formule di base

Siano x_i, con i = 1, \dots, N, le N misurazioni effettuate, allora posso calcolare la media del misurando (\overline x), la varianza campionaria (S^2(x)), la varianza del valor medio (S^2(\overline x)) e la sua incertezza o deviazione standard (S(\overline x) = u(x)).

\overline x = \frac{1}{N} \sum_{i = 1}^N [x_i] \\ S^2(x) = \frac{1}{N - 1} \sum_{i = 1}^{N} \left[(x_i - \overline x)^2\right] \\ S^2(\overline x) = \frac{S^2(x)}{N} \\ S(\overline x) = u(x) = \sqrt{S^2(\overline x)}

Derivate dalle precedenti

Ovviamente, ci sono alcune formule comode che sono derivate dalle precedenti, che permettono, in alcuni casi, conti più veloci.

u(x) = \frac{S(\overline x)}{\sqrt N} \\ S(x) = \sqrt{\frac{1}{N - 1} \sum_{i = 1}^N \left[(x_i - \overline x)^2 \right]} \\ u(x) = \sqrt{\frac{1}{N(N - 1)}\sum_{i = 1}^N \left[(x_i - \overline x)^2\right]}

Formule riguardanti l’incertezza

Ci sono due tipi di incertezze: (A) calcolate con metodi statistici (vedere formule di base) e (B) conosciute a priori e/o in altro modo.

Nel caso in cui una misurazione coinvolga entrambi i tipi di incertezze, è necessario calcolare l’incertezza composta (u_C(x)).

u_C(x) = \sqrt{u_A^2(x) + u_B^2(x)}

Se si devono inserire i valori calcolati in delle formule, è possibile calcolare l’incertezza del risultato conoscendo l’incertezza dei vari valori utilizzati (se i valori utilizzato sono correlati tra loro, vedere misure indirette). Ad esempio, sia R = R(a, b, \dots) la formula e a, b, \dots i parametri, allora

u(R) = \sqrt{\left(\frac{\partial R}{\partial a}\right)^2 \cdot u^2(a) + \left( \frac{\partial R}{\partial b} \right)^2 \cdot u^2(b) + \dots}

Può essere necessario conoscere l’incertezza relativa (u_r(x)) di una misurazione rispetto alla misurazione stessa.

u_r(x) = \frac{u(x)}{\overline x}

Date N misurazioni, è anche possibile calcolare l’incertezza dell’incertezza:

siano \nu = N - 1 i gradi di libertà della misura allora

u(u) = \frac{1}{\sqrt{2 \nu}} = \frac{1}{\sqrt{2 \cdot (N - 1)}}

Misure indirette

Nel caso in cui si debba compiere una misurazione indiretta, il cui risultato è descritto dalla funzione R = R(x_1, x_2, \dots, x_N) dove x_1, x_2, \dots, x_N sono i valori utilizzati nel calcolo, l’incertezza finale è data dalla formula

u_C(R) = \sqrt{\underbrace{\sum_{i=1}^N \left[ \left( \frac{\partial R}{\partial x_i} \right)^2 \cdot u^2(x_i) \right]}_{\text{Somma pesata varianze}} + \underbrace{2 \sum_{i = 1}^{N - 1} \sum_{j = i + 1}^{N} \left[ \left( \frac{\partial R}{\partial x_i} \right) \left( \frac{\partial R}{\partial x_j} \right) \cdot u^2(x_i, x_j) \right]}_{\text{Somma pesata covarianze}}}

Se si vuole calcolare quanto due misure siano correlate tra loro, è necessario calcolare il coefficiente di correlazione (r_{ij}).

r_{ij}(x_i, x_j) = \frac{u(x_i, x_j)}{u(x_i) \cdot u(x_j)} \in [-1, 1]

Se x_i e x_j sono statisticamente indipendenti allora r_{ij} = 0.

Incertezza estesa

E’ possibile che un’incertezza venga espressa come percentuale. In tal caso viene data la probabilità che una misurazione ricada in un dato range.

Data un’incertezza estesa U(x) e la sua percentuale, è possibile calcolare l’incertezza u(x).

u(x) = \frac{U(x)}{k}

k (fattore di copertura) Percentuale
1 68.3%
2 95.5%
3 99.7%

Due misure x_a e x_b sono dette compatibili se è possibile trovare un k inferiore a 3 tale per cui

|x_a - x_b| \le k \sqrt{u^2(x_a) + u^2(x_b) - \underbrace{2r_{ab}u(x_a)u(x_b)}_{\text{Nullo se indipendenti}}}

Incertezza di tipo B

L’incertezza di tipo B si basa su dati conosciuto a priori (ad esempio ci viene data dal manuale).

In molti casi è fornita la PDF con l’errore massimo da cui è possibile estrapolare i vari valori che interessano.

PDF normale (gaussiana)

\sigma Intervallo Probabilità
1\sigma \mu - \sigma < x < \mu + \sigma 68.3%
2\sigma \mu - 2\sigma < x < \mu + 2\sigma 95.5%
3\sigma \mu - 3\sigma < x < \mu + 3\sigma 99.7%

PDF quadrata

Sia \Delta x l’errore massimo e quindi anche la base della PDF. L’altezza è \frac{1}{\Delta x}.

p(x) = \begin{cases} 0 & x \lt \mu - \frac{\Delta x}{2} \\ \frac{1}{\Delta x} & \mu - \frac{\Delta x}{2} \le x \le \mu + \frac{\Delta x}{2} 0 & x \gt \mu + \frac{\Delta x}{2} \end{cases} \\ \mu(x) = \int_{-\infty}^{+\infty} x \cdot p(x) \cdot dx \\ \sigma = \frac{\Delta x}{\sqrt {12}}

PDF triangolare

Sia \Delta x l’errore massimo e quindi anche la base della PDF. L’altezza è \frac{2}{\Delta x}.

\sigma = \frac{\Delta x}{\sqrt {24}}

Derivate dalle precedenti

In caso si voglia calcolare l’incertezza del risultato di una formula che sia una produttoria, è possibile utilizzare un formula semplificata. Sia R = R(a, b, \dots) = a^{e_a} \cdot b^{e_b} \cdot \dots allora

u_r(R) = \sqrt{(e_a)^2 \cdot u_r^2(a) + (e_b)^2 \cdot u_r^2(b) + \dots}

E’ possibile calcolare una media pesata di più misurazioni con le relative incertezze e l’incertezza della media pesata.

x_{mp} = \frac{x_1 \cdot \frac{1}{u^2(x_1)} + x_2 \cdot \frac{1}{u^2(x_2)} + \dots}{\frac{1}{u^2(x_1)} + \frac{1}{u^2(x_2)}} + \dots \\ u(x_{mp}) = \sqrt{\frac{1}{\frac{1}{u^2(x_1)}+\frac{1}{u^2(x_2)} + \dots}}

Regressione lineare

Data una serie di coppie (x_i, y_i) è possibile calcolarne la regressione lineare (nella forma y = mx + q) con le seguenti formule.

m = \frac{n\sum[x_i y_i] - \sum x_i \sum y_i}{n \sum x_i^2 - (\sum x_i)^2} \\ q = \frac{\sum x_i^2 \sum y_i - \sum x_i \sum x_i y_i}{n \sum x_i^2 - (\sum x_i)^2} = \frac{\sum y_i - m \sum x_i}{n} = \overline y - m \overline x

La formula per la soglia si può derivare dalla formula della regressione una volta che si conoscono m e q:

\begin{cases} y = mx + q \\ y = 0 \end{cases} \implies x = -\frac{q}{m}

Voltmetro ad approssimazioni successive (SAR)

Un voltemtro ad approssimazioni successive funziona un po’ come una ricerca binaria su di una lista, solo che è applicata ad una tensione.

La tensione in ingresso viene confrontata n volte con una tansione di riferimento varaibile generata dal voltmetro, dove n è il numero di bit di tale voltmetro.

Tutti i bit del valore letto, inizialmente sono posti a zero. Successivamente, partendo dal MSB, per ogni bit, accade che

  1. Si accende tale bit;
  2. Si fa generare al voltmetro una tensione che, quando letta, corrisponde al valore letto;
  3. Se la tensione generata è minore, si mantiene il bit acceso, altrimenti lo si rispegne, successivamente si ripete il procedimento col bit successivo.

Un voltmetro SAR a n bit effettua sempre n confronti per ciascuna misurazione, dunque

T_{confronto} = \frac{1}{f_{confronto}} \qquad T_{misurazione} = n \cdot T_{confronto} \qquad f_{misurazione} = \frac{1}{T_{misurazione}}

E’ molto probbile che il valore letto non corrisponda esattamente con il valore in ingresso (servirebbe un numero potenzilmente infinito di bit); il valore letto si calcola come

V_l = \frac{S}{2^n} \cdot D

ove S è il il valore della stringa di bit prdotta dalla misurazione, convertito in decimale e D è la dinamica del voltmetro (assumendo che la dinamica del voltmetro parta da zero, altrimenti bisogna inserire degli offset).

E’ possibile calcolare S in maniera veloce come segue

S = \left\lfloor \frac{V_{in} \cdot 2^n}{D} \right\rfloor

Voltmetro integratore a doppia rampa

Il voltmetro integratore a doppia rampa è il voltmetro più preciso e resistente ai dusturbi (ma anche quello più lento) esistente.

Sinteticamente, la sequenza di operazioni che tale voltmetro effettua per arrivare ad una lettura si può schematizzare come segue

  1. Integrazione della tensione d’ingresso per un tempo T_{up} prestabilito attraverso un opamp in configurazione integrante
  2. Integrazione con lo stesso opamp (quindi il valore da cui si parte è lo stesso ottenuto prima) di un valore di tensione costante e misura del tempo T_{down} impiegato per raggiungere lo zero

Le formule su cui si basa il tutto sono

V_{in} \cdot T_{up} = |V_{ref}| \cdot T_{down} \qquad T_{up} = N_{up} \cdot T_{clock} \qquad T_{down} = N_{down} \cdot T_{clock}

Da queste formule si possono ricavare tutte le seguenti informazioni

Con i voltmetri integratori a doppia rampa è possibile scegliere un T_{up} che vada a eliminare completamente (reiezione infinita) i disturbi a date frequenze (e tutti i multipli di tali frequenze). Ad esempio, con due frequenze diverse:

\begin{cases} n_1 = f_{d,1} \cdot T_{up} \\ n_2 = f_{d,2} \cdot T_{up} \end{cases} \implies \frac{n_1}{n_2} = \frac{f_{d,1}}{f_{d,2}} \implies \begin{cases} n_1 = \dots \\ n_2 = \dots \\ \end{cases} \implies T_{up} = \frac{n_1}{f_{d,1}} = \frac{n_2}{f_{d,2}}

Per più frequenze, è necessario trovare il minimo comune multiplo dei periodi associati.

Progettare un voltmetro integratore a doppia rampa significa, dati portata, risoluzione, frequenze dei disturbi da rigettare e tensione di riferimento, trovare T_{up}, T_{clock}, f_{clock} e N_{up}.

E’ possibile anche, conoscendo la massima tensione in uscita dall’integratore (V_0), calcolare quanto vale la costante di tempo RC. Per raggiungere la massima tensione, è necessario misurare la tensione di fondoscala (V_x = V_{fs}).

V_0 = - V_x \cdot \frac{T_{up}}{RC} \implies RC = \frac{-V_x \cdot T_{up}}{V_0}

Il ragionamento dietro tale formula è quello di voler eguagliare l’integrale della tensione d’ingresso sul tempo con quello della tensione in uscita sulla costante di tempo.

Oscilloscopio

Un oscilloscopio è uno strumento per visualizzare come cambia un segnale nel tempo.

Lo schermo dell’oscilloscopio è suddiviso in 8 divisioni verticali e 10 orizzontali.

Schermata di oscilloscopio che mostra due segnalo sinusoidali sfasati.   Notare il numero di divisioni orizzontali e verticali.   Plot ottenuto con Wolfram Mathematica

Su un oscilloscopio è possibile impostare il trigger su un canale per iniziare a disegnare i segnali solo quando alcune condizioni vengono rispettare.

I nove parametri da regolare per visualizzare bene uno (o più) segnali su un oscilloscopio sono i seguenti:

Non sempre c’è un valore ottimo utilizzabile per questi parametri, spesso ci sono più combinazioni di valori che possono andare bene. L’importante è seguire alcune linee guida (e anche intuito e buon senso non fanno mai male).

Quanto riportato sopra, vale solo per segnali periodici ma è adattabile anche per segnali non periodici.

Gli oscilloscopi digitali di solito montano un convertitore flash a 256 livelli (8 bit).

Di seguito, le formule per calcolare dinamica e risoluzione.

D = 8 \cdot A_v \qquad \Delta V = \frac{D}{256}

Per un oscilloscopio analogico, la risoluzione è empiricamente deinita come “metà tacchetta” (ovvero circa un decimo di divisione; il nome deriva dal fatto che ogni divisione è divisa in 5 sottodivisioni da alcune tacchette).

Il resto (incertezze varie) è identico a quanto visto precedentemente.

Un oscilloscopio, ha una massima banda passante, dovuta alle caratteristiche dei componenti attraverso i quali il segnale passa. Un segnale sinusoidale di frequenza esattamente pari alla banda dell’oscilloscopio verrà disegnato con ampiezza pari alla metà dell’ampiezza originale e sfasato di \frac{\pi}{2}.

Un segnale come un’onda quadra non ideale non può commutare di stato improvvisamente: c’è un tempo di salita (che è il tempo che impiega per passare dal 10% al 90% della sua transizione di stato).

Siccome anche l’oscilloscopio non è ideale, anch’esso contribuisce ad aumentare il tempo di salita.

Siano B la banda dell’oscilloscopio, t_{ss} il tempo di salita del segnale, t_{so} il tempo di salita dell’oscilloscopio e t_{sm} il tempo di salita misurato (quello visualizzato sull’oscilloscopio), allora

t_{so} = \frac{0.35}{B} \qquad t_{sm} = \sqrt{t_{so} + t_{ss}}

Per visualizzare due tracce contemporaneamente, è possibile scegliere tra modalità CHOPPED o ALTERNATED.

La prima è utile per segnali a bassa frequenza (\le 1kHz) è consiste nel disegnare, alternativamente, un pezzetto di ciascun segnale per volta.

La seconda, invece, è utile per segnali più veloci e consiste nel disegnare una schermata intera alla volta, per ogni segnale.

Se un segnale è molto più veloce del campionatore dell’oscilloscopio, si può utilizzare una tecnica di campionamento in tempo equivalente (tali tecniche sono utili solo per segnali periodici; è quasi impossibile riuscire ad individuare eventuali glitch nel segnale).

Il campionamento in tempo equivalente sequenziale consiste nel capionare un segnale ogni T + \tau tempo (T è il periodo del segnale e \tau \lt \lt T) in modo da ottenere \frac{T}{\tau} punti che poi vengono uniti per ricreare la forma d’onda.

Col campionamento in tempo casuale, invece, si fa lavorare il campionatore alla massima velocità e poi si riordinano i punti in base a quanto tempo è passato dall’ultimo trigger a quando sono stati campionati, poi si visualizza il segnale.

Definizioni varie

Definizioni base

Accuratezza
Grado di concordanza tra un valore misurato ed il valore vero del misurando.
Incertezza
Stima quantitativa, con metodi convenzionali, del livello di non conoscenza del misurando.
Sensibilità
Rapporto tra la variazione della grandezza di uscita e la corrispondente variazione della grandezza d’ingresso.
Risoluzione
Capacità di uno strumento di risolvere stati diversi del misurando.
Ripetibilità
Capacità di ottenere, per uno stesso misurando, valori di lettura vicini tra loro nel breve periodo e nelle stesse condizioni.
Stabilità
Capacità di ottenere, per uno stesso misurando, valori di lettura vicini tra loro in un periodo di tempo ben definito e chiaramente specificato.
Riproducibilità
Capacità di ottenere, per uno stesso misurando, valori di lettura vicini tra loro in diverse e specificate condizioni di misura (il tempo non conta).
Riferibilità
Proprietà di una misura di essere messa in relazione (riferita) con quella fornita da un campione riconosciuto.

Unità di misura del nuovo Sistema Internazionale

Secondo
L’intervallo di tempo che contiene 9192631770 periodi della radiazione emessa da un atomo di cesio imperturbato che decade tra due livelli iperfini dello stato fondamentale.
Metro
Il tragitto compiuto dalla luce nel vuoto in \frac{1}{299792458} secondi.
Chilogrammo
La quantità di massa necessaria per bilanciare una forza di 6.62607015 \cdot 10^{-34} \, J \cdot s in una bilancia di Watt.
Ampere
L’intensità di corrente in un conduttore attravarsato da una corrente di 1 C in un secondo (dove la carica di un elettrone è pari a 1.602176565 \cdot 10^{-19}).
Kelvin
E’ derivato dalla costante di Boltzmann k_B = 1.3086488 \cdot 10^{23} \frac{J}{K}
Mole
La quantità di sostanza che contiene esattamente 6.02214129 \cdot 10^{23} (pari al numero di Avogadro) entità elementari.
Candela
L’intensità luminosa in una data direzione di una sorgente che emette radiazione monocromatica alla frequenza di 540 \cdot 10^{12} Hz con intensità radiante di \frac{1}{683} W

Taratura e messa in punto

Taratura
E’ una fotografia dello stato di uno strumento che consente di valutarne l’incertezza. ☻
Messa in punto
La regolazione dello strumento per fare in modo che operi nelle migliori condizioni possibili.

Errori

E. sistematici
Errori che si presentano nella stessa entità ogni volta che si ripete la misura (offset/polarizzazione)
E. accidentali
Errori che si presentano in maniera impredicibile ogni volta che si ripete la misura

Tipologie di campioni

C. primari
Realizzano l’unità con i maggiori livelli di accuratezza possibili.
C. secondari
Consentono di trasferire l’unità e di effettuare confronti tra i c. primari e gli altri.
C. di trasferimento
Adatti al trasporto e usati per trasferire l’unità.
C. locali
Si trovano all’interno degli istituti o delle aziente e si dividono in c. di lavoro e c. di riferimento.
C. di riferimento
Usati nei centri di taratura e di certificazione; usati poco frequentemente.
C. di lavoro
Usati nei lavori di routine previo confronto con quelli di riferimento.

Gradi di libertà

Gradi di libertà
Misurano la bontà della stima, in quanto ogni stima dell’incertezza è a sua volta incerta.
Ultima modifica:
Scritto da: Andrea Oggioni   Alessio Perini   Joele Andrea Ortore   Alexandru Nechita